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Frammento di corpo curvo di ciotola emisferica a pareti sottili (inventario degli scavi di Efeso ART 88 K 1.1); non si sono conservati l'orlo centrale (omphalos) e il bordo diritto. Decorazione bicromica dipinta in marrone cioccolato scuro e marrone rossiccio su una spessa barbottina bianca e cremosa di straordinaria scorrevolezza che ricorda la qualità della porcellana. Sia l'interno che l'esterno sono decorati con grandi volute orlate da strisce con punti sottili. Le volute contrapposte sono collegate da linee sottili che incorniciano rettangoli o trapezi con macchie incrociate. All'interno, il collegamento delle volute è coronato da palmette con foglie rotonde, all'esterno, invece, troviamo una sequenza di piccoli boccioli di loto e fiori semplificati. Anche all'esterno si conserva un piccolo residuo di una fascia di inquadramento sottostante, costituita da due linee strette che incorniciano una serie di quadrati distanziati, uno dei quali, almeno, è stato riempito con una croce lasciata in bianco in un quadrangolo pieno. Sia l'invasatura che la pittura di questa ciotola omphalos mostrano un'abilità unica e un notevole rigore, tanto che il n. 116 si colloca tra i migliori esempi conosciuti di "Ephesian Ware". Altezza massima conservata 3,7 cm, larghezza massima conservata 5,9 cm, spessore della parete 0,35 cm.


MK
Bammer 1991b, 128 pl. 30a; M. Kerschner in Seipel 2008, 233 cat. n. 285. Sul deposito: Bammer 1991b, 128, pl. 29a ("Apsidalhaus"). Sulla datazione dell'edificio absidale: Weissl 2002, 316, fig. 1, 14.
Magazzino efesino
Rinvenuta nel sito di un edificio absidato, che si trova di fronte al diptero arcaico in marmo di Artemide, chiamato tempio di Creso dal nome del suo importante donatore. La struttura absidale, tuttavia, appartiene a uno strato precedente e quindi è antecedente al tempio monumentale. Fu eretta alla fine del VII secolo a.C.. La sua funzione non è ancora stata spiegata. Il frammento n. 116 è stato scavato in uno strato sabbioso sotto il livello del pavimento dell'edificio absidale.
Seconda metà del VII secolo a.C., intorno al 640-620 a.C., Lydian
Omphalos Phiale
80/54/88
Ceramic
Selcuk, Museo di Efeso, 80/54/88
Efeso
Ceramica
Greenewalt, "Ceramica lidio".

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