La storia moderna del Codex Sinaiticus

Insieme ad altri documenti di questo tipo, essi costituirono la collezione oggi nota come Nuovi Reperti [18.2]. Una volta che i ricercatori europei scoprirono il Codex Sinaiticus nella biblioteca del monastero dove era stato conservato per secoli, tuttavia, seguendo la tendenza generale di diverse missioni scientifiche dell'epoca a saccheggiare i tesori dell'Oriente, alcune pagine o frammenti minori del Codice furono estratti dalla Biblioteca. Sappiamo quindi che quarantatré pagine furono estratte nel 1844 dal teologo biblico K. Tischendorf e portate a Lipsia (oggi conservate nella Biblioteca universitaria di Lipsia), mentre frammenti più piccoli del manoscritto furono portati in Russia dall'archimandrita Porfirio Uspenskij (oggi conservati nella Biblioteca nazionale russa di San Pietroburgo). In entrambi i casi, il monastero del Sinai rivendica la legittima proprietà di queste parti del Codice, dal momento che gli attuali proprietari non dispongono di documenti di acquisizione legittimi.

In ogni caso, il corpo rimanente del Codex Sinaiticus era ancora conservato nella biblioteca del monastero fino al 1859, quando fu prestato a K. Tischendorf con una lettera di garanzia dell'ambasciatore russo presso l'Alta Porta, il principe A. Lobanov, affinché potesse studiarlo ulteriormente e pubblicarlo. Tuttavia, sia la lettera di garanzia di Lobanov che la ricevuta firmata da Tischendorf dichiaravano esplicitamente che l'opera doveva essere restituita al monastero, che ne era il legittimo proprietario.

Nel 2003-2006, la professoressa associata A. Zacha- rova, dell'Università Statale Lomonosov di Mosca, ha condotto ricerche approfondite nell'Archivio Storico Statale di San Pietroburgo e nell'Archivio del Ministero degli Esteri dell'Impero Russo a Mosca, sulle circostanze precise del prestito del Codice e sul suo successivo destino. Allo stesso tempo, gli studiosi Arcivescovo Damianos del Sinai e il bibliotecario del monastero Hieromonk Justin, e diversi altri padri, insieme a un comitato di studiosi della Fondazione del Monte Sinai sotto la guida del Prof. P. Nikolopoulos dell'Università di Atene e del Dr. N. Fyssas, hanno condotto ricerche sullo stesso argomento negli archivi dei monasteri del Sinai e nella dipendenza del monastero del Cairo. I documenti ancora inediti scoperti nel corso di questa ricerca hanno gettato ulteriore luce sulle tragiche circostanze dell'epoca, in base alle quali il corpo principale del manoscritto del Codex Sinaiticus non fu restituito alla biblioteca del monastero, nonostante il forte desiderio di quest'ultimo. [18.3-4].

I nuovi dati sopra citati sono stati raccolti dopo uno studio meticoloso del materiale d'archivio e sono stati presentati in conferenze scientifiche nell'ambito del progetto di riunire digitalmente il Codex Sinaiticus, presso la British Library (Londra, 6-7 luglio 2009) e la Biblioteca Nazionale Russa (San Pietroburgo, 12-13 novembre 2009); un'edizione completa del materiale d'archivio raccolto dovrebbe essere pubblicata nel prossimo futuro. NF